Prezzi delle case

Fonte: ISTAT

Prezzi delle case in aumento generalizzato nel quarto trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i prezzi rimangono invariati rispetto al trimestre precedente.

Di seguito i grafici con l’andamento degli indici dei prezzi delle abitazioni in Italia a partire dal 2010, anno di inizio di raccolta dei dati relativi. Sono riportati l’indice generale, quello delle abitazioni di nuova costruzione e quello riguardante le case esistenti. Base 100 di riferimento nell’anno 2015.

Grafico andamento prezzi delle case in Italia

Andamento prezzi delle case in Italia
Indici generali dei prezzi delle case in Italia. Fonte: ISTAT
Prezzi delle case 2
Variazioni percentuali dei prezzi delle case in Italia: in blu le variazioni dei prezzi delle abitazioni di nuova costruzione, in grigio le variazioni dei prezzi di quelle esistenti, in rosso il totale. Fonte: ISTAT

Prezzi delle abitazioni in Italia in crescita del +3,8% in media d’anno.

Il comunicato stampa dell’ISTAT

La crescita dei prezzi delle case registrata nel 2022 è la maggiore dall’inizio della raccolta dei dati relativi, iniziata nel 2010

Crescita maggiore nel Nord del paese, mentre il Sud fa registrare solo un +0,6%. Ma se si guarda solo al dato relativo alle nuove costruzioni è proprio il Sud che fa registrare la crescita maggiore dei prezzi con un notevole +7,8%.

Secondo le stime preliminari, nel quarto trimestre 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, rimane invariato rispetto al trimestre precedente e aumenta del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2021 (era +2,9% nel terzo trimestre 2022).

La crescita tendenziale dell’IPAB si deve sia ai prezzi delle abitazioni nuove (+4,6%, in accelerazione rispetto al +2,9% del trimestre precedente), sia a quelli delle esistenti che aumentano del 2,4%, decelerando lievemente rispetto al terzo trimestre 2022 (era +2,9%).

Questi andamenti si manifestano in un contesto di rallentamento dei volumi di compravendita (-2,1% la flessione registrata nel quarto trimestre 2022 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, dopo il +1,6% del trimestre precedente).

Su base congiunturale la stabilità dell’IPAB è frutto di dinamiche opposte: da una parte i prezzi delle abitazioni nuove aumentano (+2,7%) mentre, dall’altra, quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono (-0,6%).

In media, nel 2022, i prezzi delle abitazioni aumentano del 3,8% con i prezzi delle abitazioni nuove che fanno registrare un +6,1% e quelli delle abitazioni esistenti che crescono del 3,4%.

Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell’IPAB, nel 2022 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 9,5% (+14,2% per le abitazioni nuove e -17,1% per le esistenti).

Il tasso di variazione acquisito, o trascinamento, dell’IPAB per il 2023 risulta essere nullo (+0,9% per le abitazioni nuove e -0,2% per le abitazioni esistenti).

Nel quarto trimestre 2022, si conferma in tutte le ripartizioni geografiche la crescita dei prezzi delle abitazioni su base annua. Il rialzo è particolarmente marcato per le ripartizioni del Nord (+3,4% nel Nord-Ovest e +4,2% nel Nord-Est) e più contenuto nel Centro e nel Sud e Isole (rispettivamente +1,9% e +0,6%).

Il commento dell’ISTAT

Prosegue, nel 2022, la fase di accelerazione dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, cresciuti in media d’anno del +3,8%. Questo aumento, che segue quelli registrati nei due anni precedenti, è il più ampio da quando è disponibile la serie storica dell’indice IPAB (2010). La crescita dei prezzi è particolarmente sostenuta nelle ripartizioni del Nord e più contenuta nel Centro e nel Sud e Isole, dove tuttavia si registra, per le abitazioni nuove, la variazione tendenziale più alta del paese (+7,8%). Si consolida l’accelerazione su base tendenziale dei prezzi delle abitazioni di Torino, Roma e Milano (in cui si registra un incremento del +7,5% dei prezzi delle abitazioni esistenti).

Fonte: ISTAT