La Banca d’Italia e Ilsole24ore effettuano periodicamente un’indagine conoscitiva presso le imprese del settore industriale, dei servizi e delle costruzioni sulle loro previsioni circa l’andamento dell’inflazione in Italia.
Il campione è costituito da 1022 imprese con almeno 50 addetti dei settori industriali, dei servizi e delle costruzioni.
Per quanto riguarda l’andamento dell’inflazione, rispetto al sondaggio precedente, le impresse del campione hanno ridimensionato le aspettative sui prezzi, soprattutto per l’inflazione a sei mesi. Scende infatti allo 0,0% dal +0,4% della rilevazione precedente.
Ndr. E’ interessante notare che l’indice Istat FOI di dicembre 2016, oggetto delle previsioni (il sondaggio si è svolto a giugno 2016), si è poi effettivamente attestato a +0,4%.
Attesa un’inflazione dello 0,3% sull’anno, dello 0,6% su due anni e dello 0,8% su cinque.

Qui ci sono andati lontano: +1,1% invece dello 0,3% l’indice Istat FOI di Giugno 2017, +1,2% a giugno 2018 invece dello 0,6% previsto. A giugno 2021 vedremo quanto si discosteranno le previsioni dell’inflazione a cinque anni dalla realtà.
In media viene segnalata una riduzione di appena il -0,1% dei prezzi dei propri listini rispetto all’anno precedente. Il dato è leggermente migliore del -0,5% precedente. Un buon segnale che indica l’avvicinarsi della fine della fase depressiva.
Fra un anno le imprese industriali di maggiori dimensioni si aspettano un aumento medio dei propri prezzi di vendita pari allo 0,9%, anche questo valore in aumento sul precedente.
La scarsa dinamica dell’andamento dei prezzi di vendita risente della forte concorrenza sui mercati, che si aggiunge alla lenta ripresa della domanda.
