L’ISTAT ha diffuso gli indici FOI definitivi dei prezzi al consumo del mese di luglio 2023.
L’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) del mese di luglio 2023 vale 118,7 punti con un aumento mensile del +0,1% (rispetto a giugno 2023) e un aumento del +5,7% su base annuale (rispetto all‘indice ISTAT di luglio 2022).
Gli indici ISTAT FOI definitivi di agosto 2023 saranno disponibili il 15 settembre 2023.
Ultimo indice ISTAT FOI dei prezzi al consumo: agosto 2023
La tabella con l’indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e le sue variazioni percentuali rispetto al mese precedente, al mese di luglio 2022 e al mese di luglio 2021.
LUGLIO 2023 | Indice ISTAT FOI | 75% |
---|---|---|
Generale | 118,7 | |
Variazione mensile | +0,1% | |
Variazione annuale | +5,7% | +4,275% |
Variazione biennale | +13,9% | +10,425% |
Calcolatore aumento ISTAT del canone di locazione luglio 2023
Andamento prezzi al consumo di luglio 2023 il commento dell’ISTAT:
Prosegue a luglio la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa al di sotto della soglia del 6% (+5,9%), in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale.
La dinamica dell’inflazione, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici,
riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati (che tuttavia restano su ritmi di crescita relativamente sostenuti) e dei servizi.
Rallenta, inoltre, l’inflazione difondo, che a luglio si attesta al +5,2%. In attenuazione, per il quinto
mese consecutivo, risulta infine la dinamica tendenziale del “carrello della spesa”, scesa a luglio al +10,2%.
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Variazione annuale indice ISTAT luglio 2023
La variazione annuale (rispetto a luglio 2022) dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi (FOI) del mese di luglio 2023 è pari a +5,7%.
Il 75% dell’indice ISTAT FOI di luglio 2023 è quindi uguale a +4,275%
Variazione biennale indice ISTAT luglio 2023
La variazione biennale dell’indice ISTAT FOI (rispetto a luglio 2021), da utilizzare per chi aggiorna il canone di locazione ogni due anni è pari a +13,9%.
Il 75% è quindi uguale a +10,425%.
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari al +5,6%.
Indice ISTAT Luglio 2023: l’analisi dell’ISTAT
“A luglio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri ancora una variazione nulla su base mensile e un aumento del 5,9% su base annua, da +6,4% nel mese precedente (la stima preliminare era +6,0%).
La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, di quelli degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%) e all’ampliamento della flessione su base annua degli Energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a 5,5%).
Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse
componenti: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).
L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale e si attesta a +5,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 5,7% su base annua.