Indice ISTAT giugno 2023

Fonte: ISTAT

L’ISTAT ha diffuso gli indici FOI definitivi dei prezzi al consumo del mese di giugno 2023.

L’indice ISTAT FOI dei prezzi al consumo del mese di giugno 2023 vale 118,6 punti, con variazione nulla rispetto al mese precedente e un aumento del +6,0% su base annuale (rispetto allindice ISTAT FOI di giugno 2022).

Gli indici ISTAT FOI definitivi di luglio 2023 saranno disponibili il 15 agosto 2023.

Ultimo indice ISTAT FOI dei prezzi al consumo: agosto 2023

Tabella indici ISTAT FOI di giugno 2023

La tabella con l’ultimo indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) diffuso dall’ISTAT e le sue variazioni percentuali rispetto al mese precedente, al mese di giugno 2022 e al mese di giugno 2021.

GIUGNO 2023Indice generale e variazioni percentuali75%
Generale118,6
Variazione mensile0%
Variazione annuale+6,0%+4,5%
Variazione biennale+14,3%+10,725%

Calcolo aumento affitto giugno 2023

Calcolatore dell’aumento ISTAT del canone di locazione in base alla variazione dell’indice ISTAT FOI di giugno 2023.


Andamento prezzi al consumo di giugno 2023 il commento dell’ISTAT

A giugno l’inflazione mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale (l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021).

Il rallentamento dell’inflazione continua a essere fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in apprezzabile calo rispetto a maggio. Nel settore alimentare, l’ulteriore frenata del ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei prodotti lavorati contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +5,6%). Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che a giugno è pari a +10,5%“.

ISTAT.IT

Indice ISTAT giugno 2023: l’analisi dell’ISTAT

Nel mese di giugno 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente, confermando la stima preliminare.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve ancora, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2% registrato a maggio a +5,8%).

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,3% a +7,5%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -3,0 punti percentuali, da -4,7 di maggio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,2% a +10,5%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,7%).

La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%), per effetto anche di fattori legati alla stagionalità, e degli Alimentari non lavorati (+0,8%), dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia non regolamentati (-4,5%) sia regolamentati (-0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,9% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua (in netta decelerazione da +8,0% di maggio); confermata dunque la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 6,0% su base annua.

Nel secondo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+9,4% e +7,1% rispettivamente). Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi.”

Indici ISTAT FOI 2023 per gli affitti

Vedi anche: Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari),
Uppi  (Unione piccoli proprietari immobiliari).

Indici ISTAT MAGGIO 2023Indici ISTAT LUGLIO 2023
Fonte:ISTAT