L’indice ISTAT FOI definitivo del mese di gennaio 2023 sale a 118,3 punti con un aumento mensile del +0,1% (rispetto a dicembre 2022) e del +9,8% su base annuale (rispetto all’indice ISTAT di gennaio 2022).
Gli indici ISTAT FOI definitivi di febbraio 2023 saranno disponibili il 16 marzo 2023, quelli provvisori il 2 marzo.
Ultimo indice ISTAT FOI dei prezzi al consumo: agosto 2023
GENNAIO 2023 | Indice ISTAT FOI | 75% |
Generale | 118,3 | |
Variazione mensile | +0,1% | |
Variazione annuale | +9,8% | +7,35% |
Variazione biennale | +15,0% | +11,25% |

Grafico dell’andamento delle variazioni percentuali degli indici ISTAT NIC dal 2017 a gennaio 2023: in rosso la variazione percentuale rispetto al mese precedente, in blu le variazioni percentuali rispetto all’anno precedente. Fonte ISTAT
Andamento prezzi al consumo di gennaio 2023 il commento dell’ISTAT:
“Le stime preliminari evidenziano la netta attenuazione dell’inflazione, che a gennaio si attesta al +10,1% (livello che non si registrava da settembre 1984, quando il NIC fece segnare la medesima variazione tendenziale).
Il rallentamento è spiegato in primo luogo dall’inversione di tendenza dei Beni energetici regolamentati (-10,9% su base annua). Rimangono tuttavia diffuse
le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo. Si accentua inoltre a gennaio, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti”.
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Variazione annuale indice ISTAT gennaio 2023
La variazione annuale (rispetto a gennaio 2022) dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi (FOI) del mese di gennaio 2023 è pari a 9,8%.
Il 75% dell’indice ISTAT, usato spesso nei contratti di locazione a gennaio 2023 vale quindi 7,35%.
Variazione biennale indice ISTAT gennaio 2023
La variazione biennale dell’indice ISTAT FOI (rispetto a gennaio 2021), da utilizzare per chi aggiorna il canone di locazione ogni due anni, è pari a 15,0%.
Il 75% dell’indice della variazione biennale è quindi uguale a +11,25.
Inflazione acquisita 2023
La variazione media annua dell’indice ISTAT FOI per il 2023 è pari al +5,2%.
Indice ISTAT GENNAIO 2023: l’analisi dell’ISTAT
“Secondo le stime preliminari, nel mese di gennaio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 10,1% su base annua, da +11,6% nel mese precedente”.
Anno di riferimento | Variazione media annua | Variazione media annua al netto degli energetici |
---|---|---|
2021 | +1,9% | +0,8% |
2022 | +8,1% | +4,1% |
2023 | + | + |
Nella tabella che segue l’andamento dei prezzi al consumo delle due tipologie di prodotti che contribuiscono maggiormente all’andamento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo riferiti al mese di gennaio 2023.
Tipologia prodotto | Variazione mensile | Variazione annuale |
---|---|---|
Beni alimentari | +1,2% | +12,4% |
Beni energetici | -3,8% | +43,1% |
Si ricorda che la variazione annuale dei prezzi dei beni energetici a dicembre 2022 era pari a +64,7%.
La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,8%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale a gennaio da +5,8% del mese precedente a +6,0%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +6,2%.
Su base annua, i prezzi dei beni evidenziano un profilo in rallentamento (da +17,1% a +14,2%), mentre quello relativo ai servizi evidenzia un lieve incremento (da +4,1% a +4,2%); si ridimensiona, quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,0 di dicembre a -10,0 punti percentuali).
Si attenua la dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un rallentamento su base tendenziale (da +12,6% a +12,2%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,5% a +9,0%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve prevalentemente ai prezzi dei Servizi per l’abitazione (+1,6%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni durevoli e non durevoli (+0,8% per entrambi), degli Energetici non regolamentati (+0,7%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-24,7%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (-1,6% a causa di fattori stagionali).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +3,2% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,3% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta del 10,9% su base annua (in rallentamento da +12,3% di dicembre).”
Indici ISTAT FOI 2022 per gli affitti
Vedi tutti gli indici Istat per il calcolo dell’aumento dell’affitto e le rivalutazioni monetarie.
Comuni alta tensione abitativa
Vedi anche: Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari),
– Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari).